Esame di Stato di Italiano
2011– 2012
N.B. : alcune domande sono state opportunamente modificate .

Blocco C (4 quesiti ; punti : 0 – 4 in base alle risposte corrette)
Dopo aver risposto a tutti i quesiti del bocco C di Italiano riporta su un foglio i punti realizzati . (La somma dei punti realizzati sia in Italiano che in Matematica , attraverso una tabella di conversione , ti fornirà un voto unico espresso in decimi) .


A22
L'INSERZIONISTA
L’idea gli era venuta un giorno quasi per caso. A chi mai avrebbe lasciato la sua
collezione di francobolli messa insieme con tanta pazienza nel corso di una vita? Non aveva
moglie né figli né fratelli, a cui consegnare in eredità quel prezioso album. Tanto valeva,
ormai che era vecchio, disfarsene e realizzare un po’ di soldi.
Però dai negozianti, che per anni aveva frequentato come compratore, si vergognava
adesso di entrare. Non desiderava sembrare in vendita. Perché non ricorrere alle colonne
di un quotidiano, che meglio di tutti garantiva l’anonimato?
«Filatelico anziano cede raccolta commemorativi europei. Telefonare ore pasti...»
Se n’era quasi dimenticato quando, una settimana più tardi, intorno a mezzogiorno
squillò il telefono.
Ascoltando quel trillo improvviso fu colto da una strana euforia, rispose quasi con
allegria alla voce sconosciuta.
«Sì, sono io che ho fatto l’annuncio! Dica pure.»
In realtà era l’interlocutore a pretendere schiarimenti, e anzi non volle sbilanciarsi
minimamente con un’offerta qualsiasi.
«Guardi, io il prezzo non l’ho ancora fissato» disse lui cercando di prendere tempo. «Mi
lasci il Suo numero e La richiamerò.»
Tornò a tavola, ma il suo pasto solitario fu di nuovo interrotto da una seconda
chiamata.
«Pronto, sì, buongiorno» rispose questa volta con maggiore scioltezza.
Certo non avrebbe mai pensato che tanta gente potesse interessarsi a lui, ma più si
facevano vivi i compratori interessati, e più lui capiva di non avere nessuna intenzione di
vendere. Il piacere consisteva semmai nel sentirsi richiesto, nella breve trattativa che ne
seguiva, e soprattutto in quei trilli prolungati che scuotevano il silenzio di quelle stanze.
In capo a pochi giorni, purtroppo, gli appelli si diradarono fino a spegnersi del tutto. Se
la collezione di francobolli non aveva trovato un acquirente era solo perché lui aveva
indugiato, dilettandosi a chiacchierare anziché contrattare il valore della merce.
Quelle persone senza volto erano uscite dalla sua vita senza lasciare traccia, come se
non fossero mai esistite, indifferenti alla sua sorte com’erano stati un tempo i colleghi
d’ufficio.
Una mattina, mentre su una panchina del giardino comunale sfogliava i titoli del
giornale, quasi assente e soprapensiero, l’occhio gli cadde sulle colonne fitte di annunci
economici. Certo, quando avesse voluto, con una modica spesa avrebbe potuto ritentare
l’esperimento, riallacciare il dialogo con tante voci ignote, ma adesso era prematuro, lo
avrebbero riconosciuto e mandato al diavolo insieme alla sua collezione.
Ci pensò qualche giorno e poi formulò una nuova inserzione, imitando un linguaggio di
cui cominciava ad apprezzare le sfumature.
«BMW seminuova accessoriata cedo affarone.»
Ecco, con poche centinaia di lire a parola, adesso possedeva anche una macchina.
Il primo fu un giovanotto sbrigativo, pronto ad acquistare la vettura in giornata.
«Mi dica quanto vuole, le dò i soldi sull’unghia...»
«Mi spiace, l’ho venduta mezz’ora fa.»
Volevano sapere, chiedevano dettagli, anno di immatricolazione, numero di chilometri,
anche se non potevano più comperarla, e lui era felice di accontentarli, condividendo alla
fine il loro rincrescimento.
«Sarà per un’altra volta» finiva per congedarsi.
Quasi non usciva più di casa, nemmeno per la solita passeggiata ai giardini, nel timore
che suonasse a vuoto il telefono. Chi proponeva scambi, compensi, dilazioni. Chi era
laconico e chi era ciarliero. Chi si spazientiva e chi si rassegnava. Mai nella sua vita aveva
avuto a disposizione un campionario di umanità così ricco, e la possibilità di influenzarne
per breve tempo gli umori.
Ogni volta, la sensazione era di possedere davvero quei beni, e di poterne disporre a
suo piacimento. Ora per nulla al mondo avrebbe rinunciato al colloquio con le voci
sconosciute, al piacere di tenere in pugno i loro desideri, le loro vanità, i loro capricci.
Quelle pareti che avevano ascoltato solo i rintocchi della pendola in anticamera, ora
assorbivano fiumi di parole, e persino sussurri, imprecazioni, qualche risata. Quel telefono
che era stato muto per anni, suonava come impazzito.
Udendo squillare incessantemente il suo telefono, gli inquilini delle porte accanto
dovevano essersi convinti che egli avesse inaugurato un’attività commerciale, poiché lo
squadravano, incontrandolo, con grande curiosità. Del resto anche il suo aspetto fisico era
cambiato, e qualche timido sorriso gli distendeva la faccia incupita. Ma fu una serenità di
breve durata.
La polizia lo trovò, chiamata dai vicini di casa allarmati dal lungo silenzio, senza vita,
armadi e cassetti sottosopra.
La sua ultima inserzione era stata: «Vendo brillante inestimabile valore…».
(Tratto e adattato da: C. Castellaneta, Questa primavera, Milano, Rizzoli, 1984, pp. 229-233)

Alla fine del racconto, fra la pubblicazione dell’inserzione per la vendita del brillante e l’arrivo della polizia, succedono dei fatti importanti che il testo lascia capire senza dirli esplicitamente . Rifletti sul finale del racconto e individua le frasi che descrivono in modo corretto i fatti che sono successi .
A “L’anziano come ultimo annuncio mette in vendita un diamante . Di conseguenza i ladri, attirati dal diamante , vengono a derubarlo , mettendo sottosopra la sua casa e uccidendolo” .
B “I ladri sono entrati nella casa, hanno messo sottosopra la casa per trovare il diamante , l’anziano ha fatto resistenza e l’hanno ucciso” .
C “L’anziano ha messo in vendita un brillante e probabilmente i ladri , spinti dalla ricchezza dell’anziano , l’hanno rapinato e
ucciso” .
D “La casa quando viene la polizia la trova rotta e dopo un po’ l’anziano muore” .
E “L’anziano avrà avuto una telefonata inaspettata, non si prendeva più cura di se stesso e perse conoscenza . I vicini non
sentendo più rumori si insospettirono, intervenne la polizia che trovò l’uomo per terra senza vita” .
F “Il protagonista si è suicidato in quanto non disponeva di ciò che aveva promesso” .

B8
UN FUTURO A IDROGENO SENZA CO2
L’idrogeno non può essere considerato una fonte primaria di energia, in quanto non esistono
giacimenti di idrogeno, ma è un “vettore energetico”, ovvero è un buon sistema per
accumulare e trasportare energia.
L’idrogeno è un vettore ideale per un sistema energetico “sostenibile”, in quanto:
• può essere prodotto da una pluralità di fonti, sia fossili che rinnovabili, tra loro
intercambiabili e disponibili su larga scala per le generazioni future;
• può essere impiegato per applicazioni diversificate, dal trasporto alla generazione
di energia elettrica, con un impatto ambientale nullo o estremamente ridotto sia a
livello locale che globale.
Accanto ai vantaggi, l’introduzione dell’idrogeno presenta ancora numerosi problemi
connessi allo sviluppo delle tecnologie necessarie per rendere il suo impiego economico e
affidabile. Lo sviluppo di tali tecnologie è oggi al centro dei programmi di ricerca di numerosi
paesi.
Uno dei problemi più critici è sicuramente quello della produzione; in prospettiva l’idrogeno
si potrà ottenere dall’acqua, a emissioni zero, utilizzando le energie rinnovabili; oggi la
soluzione più vicina è rappresentata dai combustibili fossili (estrazione dell’idrogeno a
partire da carbone, petrolio e gas naturale) ma il problema da risolvere, in questo caso, è
quello della separazione e del confinamento della CO2 prodotta insieme all’idrogeno.
L’idrogeno può essere utilizzato:
• nei motori a combustione interna. L’idrogeno è un eccellente combustibile e può
essere bruciato in un normale motore a combustione interna come accade in alcuni
modelli di auto già commercializzati. I rendimenti sono elevati e le emissioni si
riducono a vapore acqueo e pochissimi ossidi di azoto;
• nelle celle a combustibile. Sono sistemi elettrochimici capaci di convertire l’energia
chimica di un combustibile direttamente in energia elettrica con un rendimento
nettamente superiore a quello degli impianti convenzionali e senza emissioni di CO2.
Le celle a combustibile sono una soluzione già adottata da molte case
automobilistiche per la costruzione di prototipi elettrici alimentati a idrogeno.
Un’automobile a celle a combustibile produce a bordo l’elettricità necessaria al suo
funzionamento, senza emissioni nocive;
• nelle centrali termoelettriche a idrogeno. I programmi di ricerca e sviluppo della
tecnologia consentiranno di costruire impianti che utilizzeranno l’idrogeno per la
generazione centralizzata di energia elettrica. Questi impianti, abbinati ad un sistema
di separazione e di confinamento della CO2, ad esempio in giacimenti esauriti di
petrolio o di metano, permetteranno la produzione di elettricità con un alto
rendimento e senza rilascio di anidride carbonica.

(Tratto e adattato da: Clima e cambiamenti climatici, 2005, Roma, ENEA)

Lo scopo principale del testo che hai letto è
A mettere in guardia sui numerosi problemi non risolti legati all’uso dell’idrogeno .
B informare sulle caratteristiche e sugli usi dell’idrogeno per la produzione di energia .
C illustrare i vantaggi economici dell’uso dell’idrogeno per l’industria automobilistica .
D riportare le diverse e contrastanti posizioni nel mondo scientifico sul futuro uso dell’idrogeno .

C2


Quale informazione riportata sul biglietto permette di dire che chi viaggia in treno difende l’ambiente ?

A Con questo viaggio risparmi circa 54 Kg di CO2 .
B Partenza : Padova Arrivo : Roma Termini .
C SOLE E LUNA VIAGGI .
D EUR****47,00 .

D9

Nel periodo che segue le singole frasi sono state separate.
Io penso / che quelle scarpe non siano adatte / per andare in montagna / e che dovresti comprarne delle altre” .
Inserisci nei rettangoli dello schema ogni frase , rispettando le relazioni di gerarchia .

1 → .

2 →
.

3 →
.

4 →
.



Al termine del quiz premi il pulsante 'VERIFICA' qui' a fianco