Italiano [9]
© 2010 Zanichelli Editore
A1

 
La fiducia
[riga 1] Jean Valjean è un ex galeotto. Nessuno è disposto ad accoglierlo per la notte,
tranne il vescovo Myriel. Valjean, però, non ripaga la generosità e scappa con
l’argenteria. Catturato e riportato dal vescovo, Myriel nonostante tutto lo
scagiona raccontando di avergli donato le posate e gli dà anche due cande-
[riga 5] lieri, perché con quel denaro si impegni a diventare onesto: questo atto di
fiducia porrà le basi per la redenzione di Valjean, raccontata da Victor Hugo
nel romanzo I Miserabili (1862). Una storia che ben illustra le caratteristiche
della fiducia: concederla può essere rischioso, ma può anche spingere gli altri
a mostrarsi affidabili. Con benefici per tutti.
[riga 10] Fidarsi è una necessità, se si vive in gruppo: senza fiducia non ci può
essere cooperazione sociale, grazie alla quale si ottengono risultati che non
si potrebbero avere da soli. Pensiamo ai gruppi di cacciatori-raccoglitori: nella
caccia e nella distribuzione delle prede è indispensabile aspettarsi che ognuno
faccia la sua parte e che prenda ciò che gli spetta. La capacità di fidarsi,
[riga 15] sì, ma anche di essere affidabile e di farlo capire, è stata quindi un vantaggio
nell’evoluzione.
In fondo, appoggiarsi agli altri è un meccanismo naturale, fin dall’inizio.
«L’uomo nasce pronto a riconoscere qualcuno a cui affidarsi, da cui dipendere
totalmente» aggiunge Antonella Marchetti, docente di psicologia dello
[riga 20] sviluppo e dell’educazione all’Università Cattolica di Milano.
Indispensabile, quindi, la fiducia, benché rischiosa. È il suo paradosso:
cooperando si ottiene il risultato migliore per tutti, benché ci sia sempre il
rischio di un tradimento. Un salto nel vuoto, insomma, come quello di un
trapezista che si aspetta di essere preso dal compagno. Una situazione in cui
[riga 25] ci troviamo più spesso di quanto ci rendiamo conto, perché ogni azione
sociale implica un atteggiamento fiduciario: nell’amicizia, nell’amore, nei
rapporti di lavoro... Ci fidiamo degli amici, naturalmente: per esempio ci
aspettiamo che non rivelino i nostri segreti. Ma anche che lo stipendio ci
venga pagato e sia giusto, che il postino non legga la nostra posta, che il
[riga 30] provider internet non usi i nostri dati, che chi incontriamo per strada ci dia
l’informazione giusta... Non avremmo tempo e possibilità di controllare ogni
cosa.
In economia la percezione di affidabilità di un Paese e della correttezza
delle sue istituzioni attira investimenti e favorisce gli scambi. Del resto, in
[riga 35] ogni transazione commerciale c’è un elemento di fiducia perché nessun contratto
potrà assicurarci su tutto. Pensiamo agli acquisti su eBay: ci fidiamo,
anche sulla base delle segnalazioni di altri utenti e quindi della reputazione
del venditore. Questo meccanismo è stato fondamentale nella storia del commercio:
ai mercanti di Venezia o Genova venivano affidate merci perché fos-
[riga 40] sero vendute lontano, fuori dalla possibilità di controllo, basandosi sulla loro
reputazione e affidabilità. Quanto possano funzionare i meccanismi della
fiducia è dimostrato da esperienze come quella della Grameen Bank, la banca
del microcredito nata in Bangladesh nel 1976 per concedere prestiti a chi non
può offrire le garanzie di solito richieste: nonostante questo, il tasso di resti-
[riga 45] tuzione dei prestiti è molto alto (i1 94%), più della media delle banche del
Paese. La fiducia, infatti, genera... affidabilità.
[…]
Tuttavia, sappiamo che un po’ di prudenza è d’obbligo. Anche se non
sempre ci può essere una valutazione razionale. «Per questo ogni volta che
[riga 50] ci troviamo a interagire con altri, dal commesso di un negozio alla persona
con cui chiacchieriamo in treno, ci interroghiamo: “È affidabile?”. È un giudizio
inconsapevole e rapido. Valutiamo soprattutto lo sguardo, tendendo a
diffidare di chi non guarda negli occhi, ma anche l’espressione, l’aspetto, la
voce» dice Marchetti. «E in questa valutazione istantanea a volte entrano in
[riga 55] gioco pregiudizi e stereotipi: “Non mi fido perché quelli lì sono violenti, ladri,
pericolosi”. E pesano due processi: il sospetto verso chi è diverso o estraneo
al gruppo, e la difficoltà di interpretare velocemente le intenzioni di chi ha
una cultura diversa, con una lingua e regole di espressione delle emozioni
differenti; questo fa sì che la valutazione “mi fido o no?” sia più lenta e insi-
[riga 60] cura. Per superare la sfiducia verso lo straniero, considerato una minaccia,
servono perciò conoscenza ed empatia: la capacità di immedesimarsi nei
problemi degli altri».

(adattato da G. Camardo, «Focus», 209, Marzo 2010)

L'autore racconta la trama dei Miserabili di Hugo per

A convincere della inaffidabilità degli ex galeotti .
B sostenere che la fiducia ci rende migliori .
C evidenziare l'importanza del tema della fiducia nella letteratura .
D ricordare che la fiducia è un valore religioso .

A2

Per spiegare il concetto di cooperazione sociale (riga 11) , l'autore ricorre a

A una teoria scientifica .
B un esperimento psicologico .
C un esempio storico .
D dei dati statistici .

A3

Per la psicologa Antonella Marchetti la fiducia è

A un atteggiamento inconciliabile con la natura umana .
B un comportamento che si sviluppa nel corso del tempo .
C un segno di scarsa stima nei confronti delle proprie capacità .
D una disposizione innata .

A4

L'autore utilizza il termine paradosso (riga 21) per evidenziare

A la difficoltà di fidarsi degli altri .
B l'assenza di gratitudine da parte degli altri .
C le conseguenze positive provocate dalla fiducia .
D gli aspetti contradditori della fiducia .

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Secondo l'autore dell'articolo , la cooperazione

A consente di ottenere il risultato migliore per tutti .
B consente di ottenere vantaggi personali immediati .
C consente di smascherare i traditori .
D consente di ottenere buoni risultati riducendo i rischi .

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Attraverso l'immagine del trapezista (riga 24) si intende dimostrare che

A la fiducia è pericolosa ma necessaria .
B chi si fida è destinato al fallimento .
C fidarsi degli altri può essere un'esperienza eccitante .
D bisogna fare attenzione a coloro di cui ci si fida .

A7

La fiducia riguarda

A qualsiasi occasione sociale .
B la navigazione nel web .
C esclusivamente i rapporti professionali .
D soprattuttole relazioni sentimentali .

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Negli scambi economici è determinante

A la capacità persuasiva della pubblicità .
B l'attendibilità del venditore .
C la ricchezza dell'acquirente .
D l'intuito commerciale .

A9

Gli acquisti su eBay vengono paragonati ai traffici economici deii mercanti veneziani e genovesi (righe 39-41) perchè sono forme di commercio

A sicure e garantite .
B in cui vendono i prodotti al miglior offerente .
C in cui l'acquirente non può esercitare un controllo .
D che si svolgono tra persone che vivono in luoghi lontani .

A10

Con l'espressione banca di microcredito (riga 43) si intende

A un gruppo di piccole banche .
B banche che hanno clienti con uno scarso reddito economico .
C gli istituti bancari dei paesi del Terzo Mondo .
D banche che prestano denaro a basso interesse .

A11

L'autore ricorda l'esperienza della banca del microcredito per sottilineare che

A è un fenomeno che può essere applicato soltanto nel Terzo Mondo .
B richiede interessi troppo alti .
C i debiti sono restituiti più regolarmente rispetto alle altre banche .
D nonostante la fiducia accordata , i debiti spesso non vengono saldati .

A12

La fiducia può essere messa in discussione

A da una fragilità emotiva .
B da idee preconcette .
C dalla diffusione della violenza .
D dal numero crescente di truffe .

A13

La tesi dell'articolo può essere riassunta con la seguente frase

A «fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio» .
B «la fiducia è necessaria anche se rischiosa» .
C «nella nostra società finalmente si è diffuso il concetto di fiducia» .
D «la fiducia non va accordata a chiunque» .



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