Italiano [48]
A1
Ritratto di un padre
Mio padre s’alzava sempre alle quattro del mattino. La sua prima preoccupazione,
al risveglio, era andare a guardare se il “mezzorado” era venuto bene. Il mezzorado
era latte acido, che lui aveva imparato a fare, in Sardegna, da certi pastori. Era semplicemente
yoghurt. Lo yoghurt, in quegli anni non era ancora di moda: e non si
(riga 5) trovava in vendita, come adesso, nelle latterie o nei bar. Mio padre era, nel prendere
lo yoghurt come in molte altre cose, un pioniere. A quel tempo non erano ancora di
moda gli sport invernali; e mio padre era forse, a Torino, l’unico a praticarli. Partiva,
non appena cadeva un po’ di neve, per Clavières, la sera del sabato, con gli sci sulle
spalle. Allora non esistevano ancora né Sestrières, né gli alberghi di Cervinia. Mio
(riga 10) padre dormiva, di solito, in un rifugio sopra Clavières, chiamato “Capanna Mautino”.
Si tirava dietro a volte i miei fratelli, o certi suoi assistenti, che avevano come lui la
passione della montagna. Gli sci, lui li chiamava “gli ski”. Aveva imparato ad andare in
ski da giovane, in un suo soggiorno in Norvegia. Tornando la domenica sera, diceva
sempre che però c’era una brutta neve. La neve, per lui, era sempre o troppo acquosa,
(riga 15) o troppo secca. Come il mezzorado, che non era mai come doveva essere: e gli
sembrava sempre o troppo acquoso, o troppo denso.
«Lidia! il mezzorado non è “venuto”!» tuonava per il corridoio. Il mezzorado era in
cucina, dentro una zuppiera, coperto da un piatto e ravvolto in un vecchio scialle
color salmone, che apparteneva un tempo a mia madre.
(riga 20) A volte non era “venuto” affatto, e si doveva buttar via: non era che una acquerugiola
verde, come qualche blocco solido di un bianco marmoreo. Il mezzorado era
delicatissimo, e bastava niente a far sì che non riuscisse: bastava che lo scialle che lo
ravviluppava fosse un po’ scostato, e lasciasse filtrare un po’ d’aria.
«Anche oggi non è “venuto”! Tutta colpa della tua Natalina!» tuonava mio padre dal
(riga 25) corridoio a mia madre, che era ancora mezzo addormentata, e gli rispondeva dal letto
con parole sconnesse. Quando andavamo in villeggiatura, dovevamo ricordarci di
portar via “la madre del mezzorado” che era una tazzina di mezzorado ben incartata
e legata con uno spago. «Dov’è la madre? avete preso la madre?» chiedeva mio padre
in treno, rovistando nel sacco da montagna. «Non c’è qui! qui non c’è» gridava;
(riga 30) e a volte la madre era stata davvero dimenticata, e bisognava ricrearla dal nulla, col
lievito di birra.
Mio padre faceva, al mattino, una doccia fredda. Lanciava, sotto la sferza dell’acqua,
un urlo, come un lungo ruggito; poi si vestiva e trangugiava gran tazze di quel mezzorado
gelido, in cui versava molti cucchiai di zucchero. Usciva di casa che le strade
(riga 35) erano ancora buie, e quasi deserte; usciva nella nebbia, nel freddo di quelle albe di
Torino, con in testa un basco largo, che gli formava quasi una visiera sulla fronte, con
un impermeabile lungo e largo, pieno di tasche e di bottoni di cuoio; con le mani
dietro la schiena, la pipa, quel suo passo storto, una spalla più alta dell’altra; per le
strade non c’era ancora quasi nessuno, ma le poche persone che c’erano lui riusciva
(riga 40) a urtarle nel passare, camminando ingrugnato, a testa bassa.
Non c’era a quell’ora, nel suo laboratorio, nessuno; forse soltanto Conti, suo inserviente,
un ometto basso, tranquillo, sommesso, con il camice grigio, che voleva
molto bene a mio padre e al quale lui voleva molto bene; e che veniva a volte a
casa nostra, quando c’era bisogno di aggiustare un armadio, di cambiare una valvola
(riga 45) della luce, o di legare i bauli. Conti, a forza di stare nel laboratorio, aveva imparato
l’anatomia; e quando c’erano gli esami, suggeriva, e mio padre s’arrabbiava; ma poi
a casa raccontava compiaciuto a mia madre che Conti sapeva l’anatomia meglio
degli studenti. In laboratorio, mio padre s’infilava un camice grigio, uguale a quello
di Conti; e andava urlando nei corridoi come usava urlare nel corridoio di casa.
(riga 50) Vivevamo sempre, in casa, nell’incubo delle sfuriate di mio padre, che esplodevano
improvvise, sovente per motivi minimi, per un paio di scarpe che non si trovava, per
un libro fuori posto, per una lampadina fulminata, per un lieve ritardo nel pranzo, o
per una pietanza troppo cotta. Vivevamo tuttavia anche nell’incubo delle litigate tra
i miei fratelli Alberto e Mario, che anche quelle esplodevano improvvise, si sentiva a
(riga 55) un tratto nella loro stanza un rumore di sedie che si rovesciavano, e di muri percossi,
poi urla laceranti e selvagge. Alberto e Mario erano due ragazzi ormai grandi, fortissimi,
che quando si prendevano a pugni si facevano del male, ne uscivano coi nasi
sanguinanti, le labbra gonfie, i vestiti strappati. «Si amazzano!» gridava mia madre,
trascurando l’emme doppia nello spavento. «Beppino vieni, si amazzano!» gridava,
(riga 60) chiamando mio padre.
L’intervento di mio padre era, come ogni sua azione, violento. Si buttava in mezzo a
quei due avvinghiati a picchiarsi, e li copriva di schiaffi.
(riga 63) Io ero piccola; e ricordo con terrore quei tre uomini che lottavano selvaggiamente.
..N. Ginzburg, Lessico familiare, Einaudi

Il testo che hai letto corrisponde al genere letterario :

A Diario .
B Autobiografia .
C Romanzo storico .
D Saggio .
A2

Il padre dell’autrice ci viene descritto come un uomo facilmente irascibile .
Individua tre prove, tratte dal contesto, che possano dimostrarlo .

A Vivevamo nell'incubo delle sfuriate di mio padre .
B Esplodevamo improvvise anche per futili motivi .
C Per un paio di scarpe che ...
D Per un paio di forbici che ...

A3

Il padre appena sveglio aveva un unico pensiero .
La seguente frase "Mio padre si alzava sempre alle quattro del mattino . La sua preoccupazione era andare a guardare se il mezzorado era venuto bene" evidenzia questo suo atteggiamento ?

A .
Vero Falso

A4

Nella prima riga, nell’espressione : "mio padre si alzava sempre alle quattro di mattina" , il termine evidenziato svolge la funzione logica di complemento

A Complemento di tempo determinato .
B Complemento di tempo indeterminato .

A5

Nella riga 6 l’autrice paragona il padre a un pioniere , perché ? (2 risposte possibili)

A Perché ha scoperto la terra dei sardi .
B Perché si era insediato a Torino per la prima volta .
C Perché aveva scoperto il valore di un nuovo alimento che sarebbe diventato di moda .
D Perché era l’unico a praticare a quel tempo lo sci invernale .

A6

Il mezzorado veniva dal padre paragonato a che cosa ?

A Allo yoghurt .
B Al latte acido .
C Alla neve .
D All'acqua .

A7

La "madre" del mezzorado era una sostanza acida con cui si faceva cagliare il latte , cioè coagulare .
Perché era così importante per la produzione del mezzorado ?

A Perché senza di essa bisognava usare il lievito di birra .
B Perché altrimenti non si rapprendeva il latte e lo yoghurt non si produceva .

A8

L’espressione "Bastava niente che non riuscisse ; bastava che lo scialle che lo ravviluppava lasciasse filtrare un po' d'aria" dimostra che il mezzorado era delicatissimo ?

A .
Vero Falso

A9

Alla riga 23 , il verbo ravviluppare può essere sostituito con :

A Avvolgere .
B Legare strettamente .
C Strigare .
D Serrare .

A10

Il verbo rovistare alla riga 29 da quale sinonimo può essere sostituito in base al contesto in cui è inserito ?

A Indagare .
B Tornare a osservare .
C Frugare .
D Perquisire .

A11

Nell’espressione alla riga 62 "e li copriva di schiaffi" a chi si riferisce il pronome li ?

A Alberto .
B Mario .
C Alberto e Mario .
D La piccola Natalia .

A12

L’intervento del padre durante le discussioni dei figli si mostrava :

A Sereno e rappacificante .
B Violento .
C Affettuoso e ironico .
D Bonario e persuasivo .

A13

Nel periodo alla riga 26 : "Quando andavamo in villeggiatura dovevamo ricordarci di portar via la madre del mezzorado" , la subordinata evidenziata è una temporale esplicita .
Trasformala in implicita .

Risposta : ................. .

B1

Conoscenze grammaticali
Quale delle seguenti frasi NON contiene errori di ortografia?

A Il tuo giardiniere è così abbile?
B L’hanno che verrà sarà bisestile ?
C Va’ dicendo in giro un sacco di frottole .
D Mi dà sempre ragione .

B2

Quale dei seguenti nomi è un sostantivo astratto ?

A Scalinata .
B Concordia .
C Conchiglia .
D Controllore .

B3

In quale delle seguenti frasi vi è un pronome personale complemento ?

A Giovedì vi interrogherò in storia .
B Io ci sarò sempre .
C Loro sì che sono simpatiche .
D Io vorrei andare in pizzeria .

B4

In quale delle seguenti frasi vi è un pronome indefinito ?

A Metti ogni cosa al suo posto .
B Nel suo comportamento non c’è alcunché di anomalo .
C Diversi oggetti si sono rotti durante il trasloco .
D Scusa ma ho una certa fretta .

B5

Nella seguente frase : "Si depila le gambe con la ceretta" , la forma del verbo è :

A Riflessiva propria .
B Riflessiva apparente .
C Riflessiva reciproca .
D Riflessiva pronominale .

B6

Il tempo e il modo della voce verbale "che voi abbiate avuto" è :

A Congiuntivo passato .
B Congiuntivo imperfetto .
C Indicativo trapassato remoto .
D Congiuntivo trapassato .

B7

In quale delle seguenti frasi vi è un avverbio di tempo ?

A Grida forte , non sento .
B Quel tizio non è mai stanco .
C Qui non c'è un caldo afoso come da voi .
D È un ragazzo poco comunicativo .

B8

In quale delle seguenti frasi vi è un complemento di denominazione ?

A Sono stato a Barcellona , splendida città .
B Barcellona è una splendida città .
C Sono stato nella splendida città di Barcellona .
D Una città splendida della Spagna è Barcellona .

B9

Quale delle seguenti frasi non contiene una congiunzione subordinante ?

A La mamma andò a dormire perché era stanca .
B Mentre pranzavamo è squillato il telefono .
C Me ne ricorderei se l’avessi scattata io .
D Non ti ho mai raccontato una bugia né voglio farlo adesso .

B10

Trasforma in implicita la proposizione che nel seguente periodo trovi evidenziata : "Mentre passeggiava trovò un cane abbandonato , lo prese e lo portò a casa sua" .

Risposta : .



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