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Lo
stadio come comunicazione |
Gli spettacoli
sportivi hanno luogo in edifici particolari, dalla forma curiosamente
moderna per essere venuti in voga alla fine dell’Ottocento. A
differenza del teatro e
del cinema, che sono strutturati in forma rettangolare, per file
non dissimili dalle file
dei banchi di scuola, il calcio e gli altri sport di massa hanno
sedi di forma
(riga 5) generalmente circolare o ovale.
Il pubblico si dispone tutto attorno al campo e volge le spalle
alla città, quasi a
marcare con ciò il carattere rituale e insieme festivo dell’evento,
un evento che si
svolge non a caso, di norma, in un giorno di vacanza.
Nel calcio, come in altri sport affini, i luoghi fisici hanno
un’importanza decisiva: le
(riga 10) linee tracciate per terra segnano confini invalicabili
e definiscono regole differenziate
da una zona all’altra; l’invasione di campo, cioè il superamento
da parte del pubblico
del confine tra luogo del gioco e luogo degli spettatori, è duramente
sanzionata; la
partita giocata “in casa” è, si sa, più facile di quella giocata
in trasferta.
D’altra parte, è proprio su questo sport così localizzato e ritualizzato
che, negli
(riga 15) ultimi due – tre decenni, si è concentrata l’attenzione
di quella televisione che sembra
destinata a sovvertire comunque, per la sua stessa natura, il
“senso del luogo”, a
rendere impossibile una rigida distinzione tra il qui e l’altrove,
il dentro e il fuori.
Uno degli effetti della televisione è che lo spettacolo dello
stadio ha perso, almeno
in parte, il suo significato originario. Prima della televisione,
recarsi allo stadio era il
(riga 20) solo modo di vedere la partita. Naturalmente, buona
parte degli spettatori saranno stati
comunque partecipi, “tifosi” di una delle squadre contendenti,
ma il genuino piacere di
guardare era comunque una componente importante, che motivava
lo spettatore ad
acquistare il biglietto della partita.
Nell’epoca della televisione si sono verificati almeno due mutamenti
di rilievo.
25 Prima di tutto, la telecamera ha progressivamente assunto il
ruolo di occhio
privilegiato: capace non solo di vedere ma di memorizzare, mostrare
al rallentatore;
l’occhio elettronico appare più veritiero di quello umano per
le rapine in banca come
per le partite di calcio. Tant’è vero che è ormai invalsa l’abitudine
di collocare
maxischermi nello stesso stadio. E’ inutile dire che in questa
situazione l’esperienza
(riga 30) visiva dello stadio risulta svalutata.
In secondo luogo, l’occhio della televisione non inquadra più
solo il campo, ma
anche il pubblico stesso, che diventa così parte dello spettacolo.
Il tifo sportivo, che è
antico come gli sport di massa, acquista così una nuova valenza,
quella di
completamento allo spettacolo della partita, di spettacolo aggiuntivo.
(riga 35) Le conseguenze di questi mutamenti non dovrebbero essere
sottovalutate.
Assistiamo infatti ad alcuni processi che possono influenzare
i comportamenti
collettivi. Da una parte, mentre l’andare allo stadio per vedere
è sempre meno
significativo, acquista invece valore l’andare allo stadio per
esserci, se non addirittura
per essere visti. Dall’altra parte, nello spettacolo della telecamera
la distinzione tra
(riga 40) campo e fuori campo finisce col perdere progressivamente
peso: l’occhio della
telecamera, il “montaggio in diretta” che ne accompagna le riprese
frammenta il
campo e unisce di continuo il dentro e il fuori.
Ma, va ricordato, nelle competizioni intensamente agonistiche
la preservazione
delle distinzioni tra il campo e il fuori campo, tra il luogo
del gioco (e delle regole) e il
(riga 45) luogo degli spettatori, non è un vuoto cerimoniale,
ha anche una funzione sociale di
protezione; serve a tenere a freno le tensioni e gli antagonismi
che fuori dall’area
regolata del campo minacciano continuamente di degenerare in risse.
Il crescere della presenza della televisione nella vita sportiva
potrebbe così essere,
del tutto involontariamente e inconsapevolmente, uno dei fattori
del tifo organizzato e
(riga 50) della violenza che i commentatori dagli stessi teleschermi
non perdono occasione di
deprecare. |
P.
Ortoleva, Lo stadio come comunicazione: lo spettacolo e la violenza,
da: Mass media. Nascita e industrializzazione, Firenze, Giunti,
1995 |
Qual è
il significato di "sanzione" nell'espressione «l'invasione
di campo [...] è duramente sanzionata» (righe 11-12) ?
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