ESAME DI STATO
Anno Scolastico 2014 – 2015
PROVA NAZIONALE
Prova di Italiano
Scuola Secondaria di primo grado
Classe Terza


N.B. : alcune domande sono state opportunamente modificate .

PARTE PRIMA – TESTO A

LO SCONOSCIUTO
Il taxi filava a forte andatura per i viali della città sconosciuta. Correva verso un
appuntamento per me importantissimo, dal quale dipendeva forse tutta la mia carriera. Se
avessi mancato quell’incontro con il personaggio che di lì a un’ora sarebbe a sua volta
ripartito, il mio avvenire poteva essere diverso. Io ero insomma, come capita non molto
5 → spesso nella vita, in un ingranaggio della Sorte, anche perché il taxista mi aveva detto che
per raggiungere l’indirizzo indicatogli ci voleva una buona mezz’ora, ed io stavo sulle spine:
la foratura di una gomma, un passaggio a livello chiuso o un altro banale incidente potevano
farmi arrivare con un ritardo irreparabile.
Seduto nella scatola un po’ antiquata del taxi, guardavo l’uomo al volante davanti a
10 → me: un individuo di mezza età, grosso e mal ritagliato. Sulla sua nuca cotennosa troneggiava
un foruncolo. Mi parve disgustoso. Quello spettacolo sgradevole contribuì ad accrescere il
mio malumore, una sorta d’infausto presagio. Chi era quel tizio a me tanto vicino e in effetti
così estraneo e lontano, nelle cui mani avevo messo un segmento così importante del mio
destino? Da quel foruncolo, per un gusto del fantasticare proprio del mio mestiere, provai a
15 → calarmi in lui, animale uomo come me, a ricostruirgli dentro e attorno una realtà e una
storia: famiglia, vizi, opinioni, dolori e allegrie. Ne ignoravo il volto, che nella fretta di salire
non avevo neppure guardato. Poteva avere baffoni da tartaro, o il naso a spugna del
bevitore, o le sopracciglia congiunte del criminale, o addirittura – perché no? – la grinta
frigida e allucinante del marziano. Egli era solo quella massiccia nuca deturpata dal foruncolo
20 → e incastellata su un giaccone in pelle orlato di coniglio che traballava ai sussulti della corsa.
Nulla, assolutamente nulla lui sapeva di me. E io, di lui, solo che pativa di foruncoli sul collo.
No: ecco adesso sapevo che il marziano amava la musica. Aveva allungato la mano rossiccia
e acceso una “transistor”1 che teneva sul cruscotto. Era un programma di canzonette urlate,
proprio quelle che non potevo soffrire. Temetti che quel volgare diversivo lo avrebbe
25 → distratto nella guida, compromettendo ulteriormente la nostra corsa già tanto in ritardo. Lo
detestai anche di più. In un sobbalzo del veicolo mi accorsi che sul cruscotto il mio nemico
teneva anche una fotografia, di quelle con sotto scritto: “… vai piano, ti aspetto”. Era una
ragazza sui diciott’anni; mi parve oltremodo graziosa, non marziana, certo: deliziosamente
terrestre, o se mai celeste, nel senso delle madonne cantate dallo “Stil novo”2. La moglie del
30 → “foruncolo”? Impossibile: più verosimilmente la figlia. Quell’immagine m’incantò talmente
che mi protesi a guardarla. Allora la mia antipatia per la nuca foruncolosa, per le assordanti
canzonette, per lo sgangherato taxi si trasformarono capricciosamente in una rosata
simpatia. E, quel ch’è più miracoloso, l’assillo dell’appuntamento mi si cancellò dal cuore per
alcuni istanti. Furono gli istanti dell’arrivo.
35 → «Eccoci, signore» disse l’uomo frenando davanti a una casa di estrema periferia,
quasi in aperta campagna. «Via Massaua».
«Massaua?» gridai sgomento.
«Ne sono ben certo. Ci abito anch’io, al numero 4. Quella casa…» e sorrideva con
un’aria di compiaciuta solidarietà.
40 → «Ma io le ho detto Massaia: Cardinal Massaia!».
«Massaia?» cadde quello dalle nuvole. «Si trova al capo opposto della città. Più di
un’ora da qui. Io ho capito proprio Massaua...».
«Mi avete rovinato» urlai. «Io vi strangolo». E in uno sfogo di furore, afferratolo per il
bavero di coniglio, lo misi al corrente, con sconnesse ma persuasive parole, del mio
45 → irrecuperabile appuntamento, della sua importanza, di quell’autobus del Destino per me
definitivamente perduto. Poi i nervi mi cedettero e piombai in una specie di deliquio.
Quando rinvenni, in una rustica ma linda cucina, “vai piano ti aspetto” mi guardava
con una tazza di brodo fra le mani; e io la sorseggiai fissando imbambolato quei meravigliosi
occhi di cui m’ero invaghito mezz’ora prima. In piedi il taxista guardava me, con gli occhi
50 → rossi di pianto, nel suo giaccone di pelle. «Che posso fare per riparare, signore? Mi chieda
tutto quello che vuole. Siamo povera gente io e mia figlia, ma…».
«Tutto quello che voglio? Quella…» dissi. «Me la dia per moglie. O le brucio la casa».
Questo il racconto (tutto vero, mi assicura) d’un mio stravagante amico. Certo, oggi un
marito felice; e anche un genero felice: suo suocero non è un marziano e il foruncolo sulla
55 → nuca gli è perfettamente guarito. Non potrei giurare che tutto sia autentico al cento per
cento. Il mio amico, da scrittore qual è, ha un po’ il gusto del racconto fantasioso. Ma
comunque egli possiede da quel giorno, e me l’ha contagiata, una sua strana teoria sugli
sconosciuti: sugli uomini che incontriamo per caso, magari per pochi attimi, nelle circostanze
più banali.
60 → Sì, gli sconosciuti possono essere persone importantissime per noi. Proprio perché
sconosciuti, può toccar loro di diventare arbitri del nostro domani: strumenti ciechi, ma
scelti calcolatamente dal Fato per mutare la nostra rotta di vita. «Perché» dice quel mio
amico «l’uomo dal foruncolo dirottò quel giorno il mio destino? Proprio perché non mi
conosceva. Perciò non poteva in alcun modo entrare nella sfera dei miei interessi, delle cose
65 → che io ritenevo più importanti, e assecondarne il corso. E commise allora la gaffe3 di
sbagliare strada… ossia di farmi imbucare quella giusta».
Così per quanto mi riguarda, “diffido” sempre degli sconosciuti. Ma non già nel senso
corrente e negativo di questo verbo. Al contrario, me ne preoccupo e me ne appassiono.
Penso che non si tratti affatto di “sconosciuti”, benché sotto tale maschera si siano
70 → camuffati. Che, comunque, possano essere destinati – in breve tempo e per misteriose
circostanze – a una grossa “carriera” nel mio curricolo esistenziale. Diventare mio suocero,
come il taxista di via Massaua, o mio genero, o... Meglio allora guardarli in un altro modo,
parlar loro con diverso interesse. Non cristallizzarne, come si fa con le farfalle e i coleotteri
nella goccia di fenolo4, l’anima e il volto. Lasciarli volare: dalla crisalide d’uno “sconosciuto”
75 → possono prendere il volo bellissime farfalle.
(Tratto e adattato da: Luigi Santucci, Letture del medico, 9 settembre 1966)

1 “transistor”: piccola radio portatile.
2 madonne cantate dallo “Stil novo”: donne descritte come angeli da poeti del Medioevo
3 gaffe: parola francese entrata nell’italiano comune. Azione o espressione inopportuna, che crea disagio e imbarazzo.
4 fenolo: sostanza usata per conservare gli insetti.


A1. Chi è lo sconosciuto che dà il titolo al racconto? (Rispondi in munuscolo)

(Il)
.


A2. Chi è lo sconosciuto che dà il titolo al racconto?

(Sulla sua)
(troneggiava)
.

A3. L’espressione “infausto presagio” (riga 12) significa

(A) pronostico infallibile.
(B) evento imprevedibile.
(C) predizione del futuro.
(D) presentimento di sventura.

A4. Durante la corsa, qualcosa aumenta il malumore del cliente.
Individua le risposte corrette(C)/non corrette(NC).

Il taxista sceglie un programma radiofonico di canzonette urlate
Il taxista accende la radio/il transistor
Il taxista sceglie un programma radiofonico di musica classica
.

A5. Definendo il taxista un “animale uomo come me” (riga 15) il cliente

(A) intende esprimere il senso di ribrezzo e disgusto che il taxista provoca in lui.
(B) vuole sottolineare la rozzezza e la volgarità del taxista.
(C) tenta, riconoscendo quanto li accomuna, di vincere il senso di lontananza da lui.
(D) cerca di trovare un punto di contatto con il taxista per farselo amico.

A6. Durante la corsa in taxi l’atteggiamento del cliente muta radicalmente.
Che cosa produce questo cambiamento?

(A) La vista della fotografia della ragazza.
(B) Il suono della musica diffusa dalla radio.
(C) Il venir meno per un attimo della preoccupazione per l’appuntamento.
(D) La lettura della frase “… vai piano, ti aspetto” sul cruscotto del taxi.

A7. Perché il cliente pensa che la ragazza non possa essere la moglie del taxista?

(A) È troppo diversa da lui.
(B) È troppo giovane e bella.
(C) Non gli assomiglia per nulla.
(D) Non ha nessun difetto fisico.

A8. Per descrivere la ragazza nella fotografia si usano due aggettivi che si contrappongono al termine “marziano”.
Quali sono?
(Scrivili nelll'ordine in cui appaiono nel testo)

.

A9. L’espressione “vai piano ti aspetto”, che funge da soggetto di “mi guardava” (riga 47), indica

.

A10. La cucina della casa del taxista viene descritta come “rustica ma linda” (riga 47) per sottolineare che

(A) le persone che vivono nella casa sono pulite ma di cattivo gusto.
(B) le persone che vivono nella casa sono modeste ma dignitose.
(C) è una cucina arredata in maniera antiquata.
(D) è una cucina che rivela i gusti e le cure di una donna.

A11. Nel testo si passa a un certo punto da una narrazione in prima persona a un’altra narrazione fatta sempre in prima persona ma da un altro soggetto.
Quale frase segna questo passaggio?
(Invece di scrivere l'intera frase indica la riga)

Riga :
.

A12. Nel testo il Destino è indicato anche con altri due termini.
Quali?
(Scrivili nelll'ordine in cui appaiono nel testo)

1)
2)
.

A13. Qual è il “destino” che lo sbaglio del taxista realizza?

(A) L’incontro del cliente con la sua futura moglie.
(B) La rovina della carriera professionale del cliente.
(C) La perdita per il cliente di un appuntamento decisivo.
(D) Il mutamento di destinazione del viaggio del cliente.

A14. Alla fine della vicenda il taxista e il suo cliente

(A) restano in conflitto uno con l’altro.
(B) restano indifferenti uno all’altro.
(C) diventano amici.
(D) diventano parenti.

A15. Alla riga 57 la frase “egli possiede da quel giorno, e me l’ha contagiata, una sua strana teoria…” significa

(A) egli possiede una bizzarra teoria di cui mi ha convinto.
(B) egli possiede una personale teoria in cui io non credo.
(C) egli possiede una stramba teoria in cui avverto un pericolo.
(D) egli possiede una oscura teoria che ritengo superstiziosa.

A16. Quale delle affermazioni che seguono esprime il nucleo centrale della “teoria sugli sconosciuti” (righe 57-58)?

(A) Noi siamo gli arbitri del nostro destino.
(B) Certi incontri hanno un ruolo decisivo nel cambiare il corso della nostra vita.
(C) La nostra sorte dipende dalla volontà delle persone con cui veniamo in contatto.
(D) In ogni circostanza della vita ci sono aspetti negativi e aspetti positivi.

A17. Secondo il testo, gli “sconosciuti” sono

(A) strumenti di cui il Destino si serve per attuare i suoi piani.
(B) persone che nascondono la loro vera identità.
(C) individui diversi e lontani da noi di cui è bene diffidare.
(D) uomini incontrati per caso in circostanze misteriose.

A18. Le parole “diffido” alla riga 67, “sconosciuti” alla riga 69 e “carriera” alla riga 71 sono scritte tra virgolette per segnalare che

(A) sono parole pronunciate da uno dei personaggi del racconto.
(B) sono parole che non fanno parte del linguaggio comune.
(C) sono parole che appartengono allo stesso campo semantico.
(D) sono parole usate con un significato particolare.

A19. Rileggi la frase: “Penso che non si tratti affatto di sconosciuti, benché sotto tale maschera si siano camuffati.” (righe 69-70).
Come si può sostituire la congiunzione “benché” senza cambiare il significato della frase?

Penso che non si tratti affatto di sconosciuti


(A) finché sotto tale maschera si siano camuffati.
(B) affinché sotto tale maschera si siano camuffati.
(C) sebbene sotto tale maschera si siano camuffati.
(D) purché sotto tale maschera si siano camuffati.

A20. Indica quale delle frasi seguenti esprime il significato dell’ultima frase del testo. “Lasciarli volare: dalla crisalide d’uno sconosciuto possono prendere il volo bellissime farfalle”.

(A) Lascia che facciano la loro strada: uno sconosciuto potrebbe diventare una persona famosa.
(B) Lasciali entrare nella tua vita: da un incontro inatteso può derivare uno sviluppo positivo.
(C) Lasciali perdere: un incontro inaspettato potrebbe destare speranze che non si realizzano.
(D) Lasciali andare: non cercare di trattenere chi è nato per volare.

A21. Quali caratteristiche ha questo testo?
Rispondi con un Sì (S) oppure con un No (N) per ogni riga.

 
S/N
a) Il racconto iniziale introduce una tesi generale sul ruolo del caso nelle vicende umane.
b) Il testo sviluppa due storie parallele.
c) Il racconto contiene un’anticipazione
d) Il testo contiene un commento esplicito sulla vicenda narrata
.

A22. Quale fra i seguenti titoli alternativi sintetizza meglio il senso del racconto?

(A) Uno strano incontro.
(B) Un appuntamento mancato.
(C) Un fortunato imprevisto.
(D) Un’avventura in taxi.

A23. Il testo nel suo insieme invita il lettore ad avere verso gli sconosciuti un atteggiamento di

(A) diffidenza.
(B) apertura.
(C) indifferenza.
(D) prudenza.

PARTE PRIMA – TESTO B

PER I SENTIERI DEL BOSCO

Andiamo anche noi in un’alba d’estate per i sentieri del bosco, con abbigliamento discreto
e passo silenzioso, cercando di evitare sassi mobili e rami secchi. Fermiamoci ad ascoltare e
ci sarà molto da scoprire: un fruscio, un battere di ali, il sottile richiamo del piccolo capriolo,
un aereo di linea che passa alto nel cielo, il rumore di una motosega nell’altro versante, il
5 → respiro affannoso di uno che sale con la bicicletta da montagna. Non si è mai soli nei nostri
boschi che hanno mille occhi e mille orecchie e, quando meno te l’aspetti, ti trovi davanti un
guardacaccia o un cercatore di funghi.
Con il cuore lieto raccogliamo nella palma della mano un po’ di mirtilli e assaporiamoli
pensando che anche l’urogallo1 e il tordo li gradiscono. La luna calante non è favorevole alla
10 → raccolta dei funghi, ma se tra i mirtilli vi capita di scorgere il giallo luminoso dei cantarelli
non siate precipitosi nel raccoglierli, assaporate con gioia questo momento come un dono
della natura; anche il ricordo di questo gesto renderà saporito e profumato il risotto della
cena con la vostra famiglia.
Non accanitevi nella ricerca dei porcini. Si dice che questi prelibati funghi, per le
15 → condizioni del suolo dell’Altipiano2, siano i migliori della loro specie, ma ora per facilità di
accesso ai boschi e per comodità di strade il numero eccessivo di raccoglitori crea dei
problemi per la rinnovazione naturale della foresta e per il grave disturbo che viene recato a
certi silvani abitatori quali il delicatissimo urogallo, il raro francolino di monte3, il maestoso
cervo.
20 → Forse, andando così in attento o contemplativo silenzio vi potranno spaventare le urla
d’allarme di un capriolo sorpreso nella siesta; non gridate anche voi, non fate precipitose
fughe come quel villeggiante che mi è capitato di vedere, spaurito e pallido perché convinto
di aver sentito e visto l’orso!
Camminando per i nostri boschi vi potrebbe sorprendere vedere molti alberi abbattuti,
25 → ma prima d’indignarvi o di andare a protestare, guardatevi attorno e cercate di capire il
perché del taglio: osservate le piante al suolo, quelle rimaste in piedi, quelle che stanno
crescendo e il sottobosco. Forse potreste arrivare a intuire da soli le ragioni di quello che
ritenete “un disastro”, ma se trovate nei dintorni un boscaiolo o un guardaboschi chiedetele
a lui. Vi sentirete rispondere che quel “disastro” era pianificato e che i motivi di questi
30 → interventi possono essere diversi: di sfoltimento per permettere alla luce di raggiungere gli
alberelli sottostanti che altrimenti rimarrebbero soffocati e non potrebbero crescere; per
l’utilizzo degli alberi maturi, giunti al loro limite di vigore vegetativo e quindi sul finire del
loro ciclo vitale, o di piante deperite o secche, o con il cimale decapitato dalle nevicate
primaverili, o sradicate per colpi di vento; ma anche di prelievo di certe specie per
35 → permettere ad altre di migliorare lo sviluppo al fine di armonizzare la foresta.
Questi tagli hanno grande importanza nella cura del bosco; se bene praticati favoriscono
la copertura arborea più adatta a quell’area, stimolano l’accrescimento della massa legnosa
permettendo di utilizzare legnami d’opera e prodotti secondari per uso di riscaldamento
domestico non inquinante; si può migliorare pure la fertilità del suolo. Queste operazioni
40 → apparentemente semplici richiedono invece preparazione e studio; oltre a conoscere lo
stato di quel particolare bosco, occorre tenere conto delle condizioni della micro e macro
fauna, delle componenti e della fertilità del suolo, dell’insolazione, della pendenza del
terreno. Insomma gli interventi devono tendere a correggere le forze negative della natura e
a stimolare quelle positive. Non assistito dagli interventi degli esperti, il bosco si
45 → inselvaticherebbe tanto da diventare ostile e impraticabile a noi e agli stessi animali silvestri.
Questo dovrebbero ricordare coloro che guardano ai nostri boschi con occhio di cittadini
senza avere conoscenza del buon governo della natura. Ecco, allora, come da tutti dipende il
delicato equilibrio della nostra foresta montana: occorre essere prudentissimi nel fumare
una sigaretta, non si devono provocare rumori, né insistere nella raccolta di funghi e non
50 → scalciarli, non tagliare rami o bastoni. Nessuna traccia dovrebbe restare dopo il nostro
passaggio: le persone civili non lasciano tracce. L’eccessivo calpestio, la predazione, il
chiasso, i rifiuti abbandonati non sono per il bosco che si rinnova e vive.
Camminate con rispetto e cercate di non perdere l’orientamento. Più volte viene da
incontrare gente spaventata che non riesce a ritrovare il sentiero per il ritorno. Se nella
55 → vostra passeggiata vi sorprende un temporale che avete pur sentito avvicinarsi da lontano,
non cercate rifugio sotto un abete o sotto un larice, alberi che attirano i fulmini, cercate
invece di raggiungere un riparo.
A sera, ritornati alle vostre case o nella vostra città dopo aver camminato per ore lungo i
sentieri o attraversato pascoli e radure, riposato all’ombra di alberi maestosi, ammirato una
60 → pianticella appena uscita dal seme, o i tanti fiori colorati e profumati, ascoltato in silenzio le
voci della foresta, incontrato una mandria di vacche al pascolo, o il gregge dei pastori lassù
dove il bosco finisce, allora vi sarà caro il ricordo di questa giornata e piacevole all’animo il
riposo.

(Tratto e adattato da: Mario Rigoni Stern, Stagioni, Einaudi, Torino, 2006, pp.80-83)

1 urogallo: altro nome per il gallo cedrone.
2
Altipiano: si tratta dell’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza.
3
francolino di monte: uccello che vive nei boschi di conifere delle Alpi, specialmente orientali.


B1. I verbi “andiamo”, “fermiamoci”, “raccogliamo”, “assaporiamoli” all’inizio del testo hanno la funzione di

(A) rivolgere un invito alle persone che leggono.
(B) raccontare un fatto nel momento in cui accade.
(C) descrivere un fenomeno che si ripete abitualmente.
(D) dare un ordine alle persone che passano nel bosco.

B2. Con l’espressione “che hanno mille occhi e mille orecchie” (riga 6) l’autore vuol dire che

(A) chi passa nei boschi è sempre osservato da altre persone.
(B) i boschi sono vigilati dalle guardie forestali.
(C) gli animali del bosco hanno sensi molto acuti.
(D) i boschi sono pieni di esseri viventi che guardano e ascoltano.

B3. Perché nel raccogliere i mirtilli si deve pensare all’urogallo e al tordo (riga 9)?

(A) Per lasciarne anche agli uccelli che si nutrono di questi frutti.
(B) Perché l’urogallo e il tordo sono specie in via di estinzione.
(C) Perché è l’unico cibo di cui l’urogallo e il tordo si nutrono.
(D) Per non danneggiare piante protette dove gli uccelli si rifugiano.

B4. Tenendo conto di ciò che si dice nel testo da riga 9 a riga 13, che cosa sono i “cantarelli”?

(A) Uccelli dal canto melodioso.
(B) Fiori di colore giallo.
(C) Funghi buoni da mangiare.
(D) Bacche commestibili.

B5. Qual è la ragione per cui l’autore raccomanda: “Non accanitevi nella ricerca dei porcini.” (riga 14)?

(A) I porcini sono funghi rari e particolarmente pregiati.
(B) I porcini dell’Altipiano sono i migliori della loro specie.
(C) raccoglitori di porcini sono troppi e turbano gli equilibri dell’ambiente boschivo.
(D) L’eccessiva raccolta di porcini toglie una fonte di cibo agli animali selvatici della foresta.

B6. Nei primi due capoversi (righe 1-13), si parla di “cose” che hanno a che fare con il senso dell’udito (U) e del gusto (G) .
Individua gli esempi per ognuno dei due sensi.

 
U/G
Fruscio.
Funghi
Risotto
Batter di ali.
Richiamo del capriolo.
Passo (silenzioso)
Cantarelli
Mirtilli
.

B7. Perché “disastro” (riga 28 e 29) è scritto tra virgolette?

(A) Per mettere in evidenza l’importanza di questa parola.
(B) Per far capire che quello che sembra un disastro in realtà non lo è.
(C) Perché si vuole segnalare che la parola disastro è usata come termine tecnico.
(D) Perché si riportano le esatte parole utilizzate dai guardaboschi e dai boscaioli.

B8. L’espressione “micro e macro fauna” (righe 41-42) significa

(A) animali piccoli e grandi.
(B) animali domestici e selvatici.
(C) piante utili e dannose.
(D) piante di alto e basso fusto.

B9. La frase “Insomma gli interventi devono tendere a correggere le forze negative della natura e a stimolare quelle positive” (righe 43-44):

(A) approfondisce quello che è stato detto prima.
(B) anticipa quello che viene detto dopo.
(C) introduce quello che viene detto dopo.
(D) conclude quello che è stato detto prima.

B10. In latino “bosco” si dice “silva”.
Nel testo ci sono due aggettivi che derivano direttamente da questa parola.

.

B11. Perché “occorre essere prudentissimi nel fumare una sigaretta” (righe 48-49)?

Il gettato a terra potrebbe il bosco.
.

B12. Nella frase “Nessuna traccia dovrebbe restare dopo il nostro passaggio: le persone civili non lasciano tracce.” (righe 50-51), si potrebbero sostituire i due punti con un punto e virgola, seguito da una congiunzione.
Quale?

(A) Eppure.
(B) Quindi.
(C) Ma.
(D) Infatti.

B13. L’espressione “non sono per il bosco” (riga 52) significa

(A) non sono una cosa buona per il bosco.
(B) non nuocciono al bosco.
(C) non hanno importanza per il bosco.
(D) non alterano il bosco.

B14. Perché durante i temporali è pericoloso rifugiarsi sotto i larici e gli abeti?

perchè attirano i
.

B15. In questo testo numerose frasi hanno una funzione “regolativa” (R), cioè la funzione di indurre il lettore a comportarsi in un certo modo. Nella tabella che segue distingui le frasi che hanno questa funzione (R) da quelle che non l’hanno (NR).

 
Funzione regolativa (R)
Funzione non regolativa (NR)
a) Non accanitevi nella ricerca dei porcini.
b) La luna calante non è favorevole alla raccolta dei funghi.
c) Cercate di raggiungere un riparo.
d) Quando meno te l’aspetti, ti trovi davanti un guardacaccia o un cercatore di funghi.
e) Vi sentirete rispondere che quel disastro era previsto.
f) Occorre essere prudentissimi nel fumare una sigaretta.
g) Più volte viene da incontrare gente spaventata che non riesce a ritrovare il sentiero per il ritorno.
.

B16. Nel testo che hai letto sono presenti diversi temi.
Indica quali nella tabella È un tema presente nel testo (TP) e quali Non è un tema presente nel testo (TNP).


 
È un tema presente nel testo(TP)
Non è un tema presente nel testo(TNP)
a) L’influenza dei cambiamenti climatici sull’ambiente.
b) I comportamenti da tenere e da evitare quando si va nei boschi.
c) L’effetto positivo di un intervento esperto sull’ambiente.
d) I pericoli che gli animali rappresentano per l’uomo.
e) La descrizione delle caratteristiche fisiche di varie specie di piante e di animali.
f) Le esperienze piacevoli e significative che si possono fare camminando nei boschi.
g) Il delicato equilibrio tra uomo e ambiente boschivo.
.

PARTE SECONDA

GRAMMATICA

C1. Quale delle seguenti parole, tutte derivate da “tabacco”, indica il luogo in cui si lavora il tabacco?

(A) Tabacchificio.
(B) Tabaccaio.
(C) Tabacchiera.
(D) Tabaccheria.

C2. In ognuna delle due coppie di frasi che seguono, completa la seconda frase, che trasforma il discorso diretto in discorso indiretto.
1. La maestra disse: “Andremo in gita il mese prossimo.”
.
2. Napoleone disse ai soldati: “Sono fiero di voi! Ieri vi siete comportati da valorosi.”
si erano comportati da valorosi.
.

C3. Leggi la frase che segue.

“Il comandante ordinò ai soldati di fortificare i punti più esposti dell’accampamento dopo che ebbe controllato la conformazione del terreno e disposto le sentinelle nei luoghi più opportuni.”

In quale ordine avvengono le azioni espresse dai verbi utilizzati nella frase?

(A) Controllare, ordinare, fortificare, disporre.
(B) Ordinare, fortificare, controllare, disporre.
(C) Ordinare, controllare, disporre, fortificare.
(D) Controllare, disporre, ordinare, fortificare.

C4. Leggi le frasi nella prima colonna.
In ogni frase il verbo “andare” è usato con un significato diverso. Metti in relazione le frasi della prima colonna con i significati di “andare” nella seconda colonna.

Fai attenzione: nella seconda colonna ci sono due caselle in più.
Scrivi in ogni rettangolo a oppure b ..... oppure g.


Frasi
Significati
1. Questo treno va a Milano.
2. Questo computer non va.
3. Il riso va cucinato a fuoco lento.
4. Queste scarpe mi vanno strette.
5. Maria va fiera dei suoi figli.
.

C5. Un commerciante si deve assentare per breve tempo dal suo negozio e prepara un avviso da appendere alla porta.
Quale dei seguenti testi è più completo, efficace e adeguato?

(A) Scusate, sono andato a fare la spesa. Torno fra poco.
(B) Il negozio è temporaneamente chiuso. Riapre più tardi.
(C) Il negozio è temporaneamente chiuso. Riapre alle 17.
(D) Sono uscito. Riaprirò il più presto possibile.

C6. Scrivi tutti i nomi contenuti nella frase che segue rispettando l'ordine di successione.

“L’esercito si mosse con rapidità e dopo un giorno di marcia raggiunse il luogo dello scontro.”


 
Nomi
1)
2)
3)
4)
5)
6)
.

C7. Indica il significato dell’espressione idiomatica in corsivo nella frase seguente.

“Durante l’interrogatorio, l’imputato cominciò ad arrampicarsi sugli specchi.”

(A) Guardarsi intorno ansiosamente.
(B) Muoversi nervosamente sulla sedia.
(C) Inventare giustificazioni improbabili.
(D) Rispondere balbettando.

C8. Nelle seguenti frasi individua il soggetto e scrivilo negli appositi spazi.

Frasi
Soggetti
1. Oggi finalmente è venuto fuori il perché del tuo nervosismo.
2. Il caffè oggi te lo offro io.
3. La settimana scorsa è arrivata la nuova professoressa di italiano.
4. Ogni giorno sui giornali si trovano le previsioni del tempo.
.

C9. Scegli tra le quattro proposte la voce verbale che completa correttamente la frase seguente.

“Il pilota non ha chiuso la stagione delle corse come… ”

(A) aveva voluto.
(B) avrebbe voluto.
(C) ha voluto.
(D) avesse voluto.